Un’amara retrocessione ma già al lavoro per tornare in A1
È il finale più amaro, la serata della delusione e dei tanti motivi di rammarico. Ma vogliamo che da qui nasca subito un messaggio di fiducia e di grande voglia di ripartire.
Siamo una città che vive di pallacanestro, amiamo questo sport e ne siamo orgogliosi: la passione che ha contagiato la nostra comunità ci ha anche trasmesso una profonda cultura, che ci spinge a rispettare l’amaro verdetto del parquet e accettarlo con dignità.
Abbiamo tenuto viva la speranza fino all’ultima giornata, non ci siamo lasciati andare nemmeno nei momenti più difficili, abbiamo provato a recuperare con tutti gli sforzi possibili, non abbiamo lasciato nulla di intentato, anche oltre le nostre possibilità, ma purtroppo non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo della salvezza.
Questa è la legge dello sport, che presenta sempre due facce della stessa medaglia.
Da una parte le gioie che ci hanno dato la vittoria con Milano ai playoff della scorsa stagione, il raggiungimento dei playoff due stagioni fa, la finale di Coppa Italia nel 2021, come le precedenti salvezze salutate dall’intero mondo del basket italiano al pari dei trionfi tricolori del passato perché raggiunte in condizioni davvero sfavorevoli e contro ogni pronostico. Dall’altra parte il dispiacere della retrocessione che ci rattrista e ci delude ma non ci fa vivere un dramma perché in noi è radicata una profonda etica sportiva.
Questa città è sportivamente matura e colta perché ha vissuto trionfi e retrocessioni, come quella del 1974, con il ritorno in serie A nel 1978; o quella del 1998, con l’acquisizione dei diritti di Gorizia nel 1999. Ha vissuto il fallimento del 2005 ed è ripartita dalla serie B, tornando nel 2007 in serie A1, categoria che abbiamo saputo difendere per 16 anni consecutivi, anni nei quali quasi molti storici Club d’Italia hanno dovuto vivere un momento doloroso come il nostro attuale.
Crediamo sopra ogni cosa ai valori sociali del nostro sport, che sa regalarci emozioni contrastanti ma che comunque, e prima di ogni risultato, permette alla nostra comunità di aggregarsi intorno a una forte identità, alla quale sentiamo di appartenere sia nelle vittorie sia nelle sconfitte più dolorose. Ultimi esempi di tutto ciò: le decine di bambini scesi in campo per una foto insieme ai giocatori subito dopo la vittoria con Cremona, nonostante gli altri risultati non fossero a nostro favore. O la passione dei nostri tifosi che continuano a cantare e a colorare i nostri spalti, sempre e comunque. Tifosi che ci spingono ad onorare al meglio la storia e la tradizione di questa Società. O ancora, il sudore e gli sforzi dei ragazzi del settore giovanile che ogni giorno si impegnano al massimo per crescere tanto dentro e fuori dal parquet, conquistando ottimi risultati. I cuori di questi nostri giovani e delle loro famiglie sono il nostro futuro, sono il motivo che già ora spinge tutti al massimo sforzo per rilanciarci subito.
L’affetto e l’orgoglio dei nostri tifosi e della città intera, il sostegno del Consorzio Pesaro Basket e di tutti gli Sponsor saranno le basi per costruire un progetto forte e rinnovato. Dietro ogni difficoltà, si nascondono anche opportunità che non possiamo e non vogliamo farci sfuggire, spinti dalla determinazione di risalire al più presto in A1 e tornare a godere, tutti insieme, di grandi soddisfazioni.